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Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/244

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tenevate la droiska, ha dato i vostri connotati, e concordano colle indicazioni di coloro, che vi hanno conosciuto a Mosca.

— Infatti deve essere così.

Parlavano così piano che ella non poteva intenderli.

— Partirò.

— Subito?

Loris alzò il capo.

— Vi pentireste già di avermi ospitato?

— Non mi perdonerei di farvi arrestare in casa mia.

— Il pericolo non può essere così urgente.

— Allora restate.

E un sorriso enigmatico commentò quella risposta troppo breve.

Un dubbio aveva ad un tratto illuminato la mente di Loris, che il principe mentisse per cacciarlo di casa, sospettando de’ suoi amori con Tatiana. Involontariamente si voltò verso di lei, seduta sulla poltrona ed in preda ad una visibile commozione; ma non ebbe nemmeno il tempo di pentirsene, che il principe proseguì con voce fredda:

— Se intendete di restare ancora qui, manderò via Tatiana; ella è troppo cagionevole di salute per potersi trovare impunemente alla scena spiacevole di una fuga o di arresto. Credo che voi stesso sarete di questa opinione.

Nessuna obbiezione era possibile; il principe gli voltò le spalle per andarsene.