Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/117

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bero efficaci nella repressione: basterebbe l’esempio di un battaglione, che uccidesse il proprio colonnello, per rendere pensosi tutti gli altri.

Il volto di Loris era diventato livido.

— Ci batteremo per bande: è facile; le campagne sono piene di vagabondi e di ladri, che aspettano un segnale. Essi cominceranno l’incendio dei castelli; i contadini sulle prime non oserebbero, ma, scomparso il padrone, disubbidiranno subito all’intendente, che si associerà loro per dipingere al signore come impossibile ogni ritorno. Tutti i popoli simpatizzarono sempre coi masnadieri: bastò a questi avere qualche volta preso la difesa di un povero per accapararsi tutte le simpatie e diventare leggendari. Quando tutte le terre apparteranno ai mir, il comunismo in Russia avrà trionfato: quindi cogli artel, queste vecchie confraternite di arti e di mestieri, applicheremo il collettivismo. Lasciate all’Occidente, disceso da altre civiltà, studiare un’altra riforma e un altro socialismo. Il nemico è nelle alte classi; bisogna usare verso di esse come gl’inglesi trattano ancora gl’indigeni d’America. Se gli storici borghesi vantano oggi il modo col quale Ivano il Terribile trattò i Boiari, i futuri storici popolani esalteranno la maniera colla quale noi avremo soppresso i borghesi. Sarà una guerra fratricida come quella che Cristo annunziò senza ardire di accenderle, e che Giuda avrebbe voluto. Giuda, ecco il nostro eroe, il traditore di Dio. Bisogna sve-