Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/133

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chiesto improvvisamente chi fosse Loris: dicevano tutti di averlo conosciuto solamente quella sera in casa di Andrea Petrovich; Slotkin e Kriloff avevano dichiarato la loro amicizia con lui, accusandolo di stravaganza nei concetti rivoluzionari. Fedor aveva cercato, al solito, di aizzare la discussione dandosi l’aria di sostenere quella nuova guerra, ma si conoscevano Fedor e le sue declamazioni. Kepsky era scattato; solo Andrea Petrovich era rimasto meditabondo in silenzio, forse approvando nel proprio segreto; egli era un mistico dell’arte.

— Se ci fosse stato Lemm, proruppe Olga sollevandogli gli occhi in viso, vi avrebbe sostenuto.

— Lo conoscete bene?

— È un uomo senza sentimento.

Loris sorrise all’accento, col quale Olga aveva pronunciato questa definizione esprimendo tutta la propria antipatia per Lemm, e nullameno vantandolo ora perchè avrebbe convenuto nel disegno di Loris.

Questi le fece allora qualche complimento, poi suo malgrado ritornò sul discorso. Olga gli narrò quanto sapeva sul conto di tutti, senza rancore, con un abbandono di sincerità, nella quale si sentiva tutto il rispetto incondizionato, che le inspirava Loris. Quel gruppo era una delle mille arcadie, che pullulavano in ogni centro intellettuale russo; tutti gli studenti erano fanatici di rivoluzione o d’imperialismo. Kriloff e Slotkin solo