Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/177

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— È impossibile.... ripetè dibattendosi contro l’evidenza, che gli soffocava la ragione.

Loris gli voltò le spalle per uscire.

— Aspettate, per Dio! perchè volete andarvene per tornare? La risposta ve la do qui: Olga accetta, dunque accetto anch’io, ma saremo scoperti prima, e diventeremo ridicoli. Ecco quello che temo.

Loris si raddrizzò superbamente.

— Nessuno in Russia può sentirsi così forte da ridere di quest’impresa, anche se dovesse fallire, perchè nessuno avrebbe osato nemmeno di concepirla. Sofia Perowskaia, si volse ad Olga, ricusò di salvarsi per morire romanticamente sul patibolo con Jeliaboff, ma quando si è scoperti bisogna suicidarsi piuttosto che lasciarsi arrestare: così il nemico vince, ma non trionfa.

Il disegno di Loris era questo.

La neve caduta in quei primi d’ottobre non era stata che una anticipazione dell’inverno, dopo la quale l’autunno aveva come rifiorito con quella soavità russa, ilare ed insieme malinconica, di cui nessun altro clima potrebbe dare un’idea. Loris aveva subito pensato ad approfittarne, giacchè solo colla prima nuova neve il suo disegno era possibile. Dopo le infelici esperienze di tutte le mine nichiliste, Loris per far saltare il teatro aveva trovato un’altra idea di una semplicità quasi pazza. Bisognava prendere un palchetto alla prima rappresentazione dei due grandi concerti consecu-