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dovevan mancare, come non mancava neppur una delle tante Tartane delle Stelle, Nuove Sibille e Palladi Astrologhe, di cui l’Italia del secolo XVIII fu tanto feconda.

Interessante a tal proposito è una lettera del 1712, del Cantacuzino al patriarca di Gerusalemme Neofit Chrisant, che, mentre conferma la notizia tramandataci dal Del Chiaro1 che alla corte di Costantino Brâncoveanu esisteva una cancellano, che s’occupava di quanto avveniva negli altri Stati, e traduceva in greco o in rumeno le notizie che riceveva dagli agenti all’estero del Voda”2; è per noi preziosa, giacchè vi si parla di

    uno di tali avvisi spagnuoli, che conteneva il primo annunzio deila scoperta del nuovo Continente fatta da Colombo, s’è venduto”— c’informa I. Bianu, (nella sua interessante Introduzione alle Publicațiunile periodice românești di Nerva Hodoș ed Al. Sadi-Ionescu, Bucarest, 1913, p. IV), „25.000 mai-chi ed immediatamente s’è offerto un prezzo doppio per un altro esemplare”. Constano, a quanto ce ne dice il Bianu, di „fogli volanti ovvero opuscoli di non più di 2 o 4 fogli in piccolo formato stampati in centinaia e migliaia di copie e diffusi per mezzo dei mercanti, che, sui carri delle loro mercanzie „ ovvero a cavallo, andavano di città in città, di nazione in nazione. Gl’Italiani soprattutto empivano il mondo di tali opuscoli chiamati Avvisi o Relationi e si stampavan di solito e soprattutto a Roma e. a Venezia, i due centri che raccoglievano il maggior numero di notizie da tutta l’Europa: Roma in quanto capitale del mondo cattolico, Venezia in quanto possedeva le più estese e meglio organizzate relazioni politiche e diplomatiche.” Cfr. Bianu, op. cit., loc. cit. Una tardiva propaggine di tali Avvisi o Foglietti o Novelle abbiamo a Lemberg nel 1817, quando „îndemnat probabil de Ioan Budai-Deleanu, sau cel puțin asigurat de sprijinul acestuia, „translatorul guvernialnic” din Lemberg, Theodor Racoce indraznì să ceară dela Curtea din Viena permisiune de a tipări „novele sau gazete românești”.[ Consigliato probabilmente da Ioan Budai-Deleanu, o per lo meno dopo essersi assicurato il suo appoggio, il „traduttore governativo” di Lemberg, Teodoro Racoce, osò chiedere a Vienna il permesso di stampare „novelle o gazzette rumene”.] Cfr. l’articolo del Dr. Ioan Lupaș, „Novele sau Gazete românești” în Lemberg la 1817, pubblicato nel Românul e riprodotto nell’Universul del 31 Decembre 1915.

  1. Del Chiaro, op. cit., pp. 163—164: „Esatto e diligente in tutte le cose sue, non sol domestiche, ma straniere, tenne pili che mai corrispondenza di Lettere con varj Potentati, al qual effetto manteneva con buono stipendio diversi Segretarii per la Lingua Italiana, Latina, Tedesca, e Pollacca (oltre alla Greca e alla Turchesca). Di tutte queste corrispondenze non solo ne faceva partecipe il Conte Costantino Cantacuzeno suo Zio; ma lasciavano a lui la total cura e direzione circa le risposte, ed altro, secondo la importanza de’ negozi, perlochè tutti i Segretari suddetti avean ordine dal Principe di far capo col medesimo”.
  2. Cfr. C(onslantin) K(rbiceanu), Materiale pentru complectarea Istoriei Bisericești și Nationale. Documente istorice inedite in Biserica orlodoxă Română, XV (1891), 790. La lettera del Cantacuzino è pubblicata a pp. 790—91.