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si deve senza dubbio la scelta del Saul e più ancora della Virginia per le rappresentazioni del 1836.

I preparativi per la messa in iscena del Saul furon grandi e l’aspettazione enorme. L’Ollănescu1 ritiene persino inutile il caldo appello che Heliade rivolse al pubblico in quell’occasione, visto che la tragedia dell’Alfieri, dopo il gran parlare che se n’era fatto, non solo era attesa con impazienza, ma „...era considerata come un vero e proprio avvenimento, in tempi, in cui pure gli avvenimenti e le emozioni politiche occupavano e preoccupavano tanto l’attività e l’attenzione di ognuno”2.

L’annunzio, che Heliade dava al pubblico della prossima rappresentazione del Saul, e che all’Ollănescu sembra, non so perchè, retorico e pomposo, si trova nel n. 47 del Curierul românesc (27 novembre 1837)3 ed è il seguente: „Mercoledì prossimo, 1-o decembre, gli allievi (della Società Filarmonica) diretti e preparati dal sig. Aristia, rappresenteranno, nella sala del Teatro, la tragedia di Alfieri intitolata Saul. Nulla si è trascurato per mettere in iscena come si merita questa rinomata opera di teatro. La declamazione conveniente all’età dei profeti, i costumi adatti alla parte di ciascuno, al luogo e all’epoca in cui si suppone si svolgano gli avvenimenti, le notizie religiose e letterarie intorno alla poesia sacra, nulla s’è omesso per poter trasportare sulla scena rumena quest’opera classicamente religiosa. Nè a fatica, nè a tempo, nè a spese si è badato: la sola messa in iscena è costata circa 12.000 lire. Quelli dunque che volessero dare il loro incoraggiamento ad una organizzazione così costosa, intervenendo alla prima recita, avranno una prova sì degli sforzi sostenuti dal sig. Professore, che di quelli sostenuti dagli alunni, e vorranno far del loro meglio per incoraggiar questa iniziativa, affinchè prenda la sua vera direzione e divenga una scuola di morale e di cultura, che, con vivi esempii, riaccenda nel pubblico gli alti sentimenti di religione, di patriottismo, di cittadinanza, la conoscenza dei diritti e dei doveri, l’obbedienza alle leggi e ai superiori; sen-



  1. Ollănescu, op. cit., p. 96.
  2. [„..erà socotită ca un adevărat eveniment, în acele vremurì, unde evenimentele și emoțiunile politice ocupau și preocupau atât de mult activitatea șì atențiunea tututora”.] Cfr. Ollănescu, ibid.
  3. Non settembre, come per errore dice l’Ollănescu, op. cit,. p. 96, nota 1.