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Jonathan Mavrodin.
Abner, Ministru Lăscarescu.
Achimelech, Pontifice Grigorescu.
Micola, fiica lui Saul D-na Catinca Buzoianca.


Curie rappresentò con tanto fuoco e con tanta penetrazione il personaggio di Saul, che, quando uscì a ringraziare il pubblico degli applausi prodigatigli, svenne sulla scena e bisognò „trargli sangue da una mano perchè rinvenisse”1. Ollănescu, quasi ad ogni frase, era interrotto da applausi, che alla fine della scena si facevano anche più insistenti e fragorosi: „la parola, i gesti, la statura, tutto lo favoriva, e tutti rimasero soddisfatti”2 della sua interpretazione del personaggio di David. Mavrodin invece, „per quanto si fosse assai bene investito della parte e i suoi gesti si accordassero benissimo colla declamazione, non era aiutato dal tono della voce un po’ strozzata”3, era imbarazzato, sicchè si perdette di coraggio e non recitò com’era solito di recitare. Lăscărescu „fece della sua parte una interpretazione un po’ troppo personale ed esagerata”4. Grigorescu „aveva sì tutta la grande maestà pontificale, ma non si sentiva quando rispondeva alle ingiurie di Saul”. Il pubblico, non solo sarebbe rimasto più contento, ma avrebbe anche prese un po’ le parti del clero, che, in bocca di Saul, appar maltrattato non poco”. La signora Buzoianca, che per la prima volta calcava le scene, non deluse le speranze degli spettatori, interpretando la parte di Micol. Il tono della sua voce era tanto chiaro e armonioso, „che ogni sillaba si udiva perfettamente”. A molti la voce della signora Buzoianca parve troppo piagnucolosa. „Ma”, — risponde a questa critica Heliade nel Curierul



  1. Curierul românesc, loc. cit. Un po’ scherzando, un po’ sul serio Heliade scrive a questo proposito che Curie „può ben vantarsi d’aver versato il suo sangue per l’onore del teatro rumeno”.
  2. Jbid.
  3. Ibid.
  4. Ibid. Sappiamo dall’articolo poco innanzi citato del Curierul Românesc (anni 1837, loc. cit.) che, malgrado Lăscărescu avesse recitato nella parte di Abner con molta pătrundere, molti dicevano „că de aceea a isbutit, căci póte cine-va vede Abnerii mai cu înlesnire”, [„che era riuscito per questo, che chiunque può vedere assai facilmente degli Abner”]. Ed Heliade pronto a ribattere: „Dar un zugrav, când va zugravì un șèrpe en adevărul său, nu perde cinstea pentru că șerpii sunt mai lesne de vezut decât leii și elefanții”. [„Ma un pittore, quando dipinge un serpe dal vero non perde nulla del suo merito, per il fatto che le serpi sono assai più facili a vedersi che non i leoni e gli elefanti!”].