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vino 1; onde par più che probabile, che, insieme con altri di altra nazionalità, architetti serbi abbiano lavorato anche in Valacchia.

Non conosciamo per testimonianze dirette il nome degli architetti dei palazzi del Brâncoveanu, ma lo possiamo argomentar facilmente, ricordando come Constantin-Vodă avesse l’abitudine di servirsi della medesima squadra di operai per tutte le sue costruzioni. Sappiamo2 per esempio che i pittori del Monastero di Hurezi, Giovanni, Gioachino e Stan, dipinsero pur anco la chiesa vayvodiale di Târgoviște e che Carageà, lo scalpellino al quale si debbono i bassorilievi ornamentali di non poche costruzioni brancovenesche, era stabilmente al servizio del Voda, come risulta da una lettera ch’egli scrive all’egumeno di Hurezi che glielo chiede per certi lavori del Monastero. „Per ciò che mi scrivi di Carageà” — dice in quella lettera il Brâncoveanu — „gli ordinerò di venire, tanto più che qui non ha nulla da fare”3. Similmente un contemporaneo del Brâncoveanu, Toma Cantacuzino scriveva intorno al medesimo tempo ad un tal Toma Țeacu di Brasciov di trovargli dei muratori per una sua fabbrica ed uno „știucator” che era stato alcun tempo prima a Bucarest4 dove l’aveva conosciuto.

Sappiamo inoltre il nome dell’architetto che lavorò al Monastero di S. Giorgio (Mânăstirea Sf. Gheorghe): Βεσελεὴλ ἐκεῖνος ὁ ἀρχιτέκυων τῆς τυπικῆς σκήνης”5. Conosciamo infine anche nomi di architetti armeni, che però non venivano impiegati nella costruzione de’ Monasteri e de’ palazzi, ma esclusivamente in quella dei bagni alla turca6, in cui erano abilissimi. Orbene una cosa è certa che nomi quali Țeaco, Carageà, Mane, son nomi slavi: serbi probabilmente o dalmati. Riassumendo, i palazzi di Constantin-Voda Brâncoveanu

  1. [F. Kanitz, „Serbien, historisch-etnographische Reisestudien, Leipzig, 1868, p. 733.]
  2. [Cfr. V. Drăghiceanu, Călăuza Monumentelor Istorice din județul Dâmbovița, Târgoviște, 1907, p. 14.
  3. [N. Iorga, Hărții din arhiva mân. Hurezului, București, 1907, p. XVI.
  4. [N. Iorga, Brașovul și Românii, p. 113.
  5. [E. Legrand, Recueil de doc. grecs, Paris, 1898, t. VII, p. 75.
  6. [Cfr. Condica de venituri și cheltueli a vistieriei, dela leatul 1604 1704. in Revista Istorică a Arhivelor României, București, 1873, p. 38.