Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/19

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25 gennaio. — Da Undell-Wells a Reraguddi la valle, ora larga, ora stretta, ma sempre di comodo passaggio, non ha offerto alcuna difficoltà alla costruzione della strada.

26 gennaio. — La pendenza della valle, regolarissima e quasi insensibile fino a Reraguddi, va rendendosi più in là sempre maggiore: la strada lascia ben presto il letto del torrente, si trasporta a zig-zag sulla testa della valle, e giunge sull’altipiano abissino dirimpetto al villaggio di Senafe. — L’ultimo tratto ha pure offerto qualche difficoltà; i lavori però sono avanzatissimi e saranno terminati a giorni.

Ecco dunque una strada carreggiabile che attraversa in tutta la sua lunghezza una valle di circa 100 chilom., compiuta in soli tre mesi di lavoro da poche compagnie di soldati indiani!

Questa valle sconosciuta finora è la più breve e più facile via di comunicazione tra il Mar Rosso e l’altipiano abissino; e il colonnello Phayre al quale se ne attribuisce la scelta, o meglio, la scoperta, può ben vantarsi di aver reso un segnalato servizio all’armata di spedizione.

La valle è quasi completamente disabitata, e i numerosi indigeni che vi si incontrano ora, attirati dal passaggio delle truppe, hanno per lo più le loro abitazioni sui versanti esterni: alcuni di essi camminano armati di lancia, scudo e scimitarra. Vengono pure a salutare l’armata che passa numerosi stuoli di scimmie, e più specialmente di babbuini che scendono sino in vicinanza dei campi a raccogliere i rimasugli del grano che forma la razione dei nostri quadrupedi: ad ogni passo si vedono poi scoiattoli, avoltoi ed uccelli bellissimi di ogni specie.

I versanti, nudi e rocciosi in alcuni punti, sono coperti di cespugli, e in altri di alberi numerosi di qualità che non ricordo aver mai visti in Europa: più frequenti di ogni altro si incontra l’euphorbia abissinica, che gli indigeni chiamano cholqual, ed un albero assai grosso e ricco di