Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/24

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bianco, foderato di rosso, ed erano armati di pistole e scimitarra; avevano testa e piedi nudi, ma in compenso portavano il parasole, ossia un disco di paglia, nel cui centro è infilato un lungo bastone.

La comitiva montata a cavallo d’asini, era preceduta e seguita da uomini a piedi, armati di moschetti... e che moschetti!

L’inviato ha avuta la sua educazione in un collegio di Bombay e parla benissimo l’inglese; si trattenne per qualche tempo, parlando delle favorevoli disposizioni del suo sovrano a riguardo della spedizione inglese, e poi riprese la via di Senafe. Sembra che questo signore accompagnerà come interprete il brigadiere Merewether.


Decisamente siamo circondati da tutto lo splendore del regno animale: un leopardo, avvicinatosi l’altra notte al nostro campo, si gettò sopra una mula e l’uccise: bande intiere di iene si divertono, di notte, a turbare coi loro urli i nostri sonni: tracce di leoni si vedono ogni giorno nella sabbia, presso l’acqua che scorre nella valle: stamane stesso un ufficiale inglese uscito a caccia fu caricato per un momento da uno stormo di cinocefali: i sciacalli passeggiano tranquilli dappertutto: nelle valli circostanti a quella che da Komelu conduce a Senafe, si sono visti degli elefanti.

4 febbraio. — Il movimento in avanti dell’armata incomincia; ed oggi è pure giunto a Guna-Guna il comandante in capo.

Un messaggero, giunto da Senafe alcuni giorni prima, s’era recato ad avvertire i capi-villaggi del prossimo passaggio di S. E. e ad esprimer loro in pari tempo il suo desiderio di vederli. I capi non mancarono all’invito, e fecero anzi capire che, oltre all’onore di essere presentati al generale, avrebbero anche aggradito un regalo di 30 dollari per ognuno: la domanda fu trovata equa, e i doni preparati e distribuiti.