Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/32

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i fabbricati vi hanno un’aria più grandiosa e più agiata del solito, e la Chiesa poi (a base circolare e tetto conico), nascosta in mezzo a un bosco foltissimo di uörka e preceduta da abitazioni dalle forme più bizzarre, offre allo sguardo un certo sfoggio di pitture e d’arredi, ed una solidità di costruzione, quali davvero non potevamo attenderci. Persino gli abitanti ci parvero più intelligenti, più aperti, più ospitali degli altri; il capo del villaggio ci fece entrare in casa sua, e ci obbligò a dividere con lui un pane, e del latte.

2 marzo. — Oggi soltanto, siamo stati raggiunti dal comandante in capo; questo suo ritardo nel portarsi innanzi è derivato dall’aver egli voluto insistere per ottenere un abboccamento col Principe sovrano del Tigrè, la cui amicizia gli premeva assai di assicurarsi, sia come garanzia di non esser turbato nella sua linea d’operazione, sia per le conseguenze che spera ritrarne nell’approvigionamento del suo esercito.

Per quanto grande sia il desiderio di spinger alacremente la nostra marcia innanzi, e di poter terminare la campagna, prima che la stagione piovosa incominci, non si può a meno di approvare questo cauto procedere di Sir Robert Napier: l’amicizia dei capi indigeni è la prima condizione assoluta del buon esito della spedizione; e sono facili a prevedersi le disastrose conseguenze che potrebbero arrecare anche piccole bande di partigiani, sparse su una linea di 600 kilometri circa di lunghezza (giacchè tale è la distanza che separa Zula da Magdalà), e intese a turbare la marcia dell’armata, ad impedirle la raccolta dei viveri, ad assalire i convogli. Oltre a ciò, le difficoltà sempre più crescenti dei trasporti, e lo stesso bisogno di recarsi celeremente innanzi, rendono indispensabile il fare assegnamento sui prodotti del paese. E se, a tale riguardo, gioverà non poco l’amore del guadagno nelle popolazioni e la generosità, colla quale dall’amministrazione inglese