Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/46

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lità; presso il campo è stabilito un vero mercato: impiegati del Commissariato sono addetti, quali all’acquisto del grano, quali a quello della farina, del pane, della paglia e via via; e tutto il giorno è un viavai d’indigeni che vengono a scambiare i loro pochi prodotti coi talleri di Maria Teresa. Accanto al mercato che chiamerò ufficiale, vi è poi quello a beneficio dei privati: centinaia d’indigeni, seduti in terra in crocchi di quattro o cinque, hanno portato dai villaggi vicini uova, galline, burro, miele, pane, tela: e ufficiali e soldati inglesi ed indiani, camp-followers e mulattieri d’ogni paese, girano a frotte tra quei crocchi, quali comprando, quali curiosando, quali tentando conversazioni cogli indigeni.

9 aprile. — Le due brigate si riuniscono oggi in un campo solo, presso il ciglio meridionale dell’altipiano dirimpetto alle alture di Magdalà.

I due eserciti sono finalmente in vista l’uno dell’altro. Verso sera, ci si annuncia che la divisione passerà domani il Bascilo, ma che la cavalleria sarà lasciata sull’altipiano di Talanta, non essendo il terreno presso Magdalà favorevole ai movimenti di quell’arma: noi chiediamo allora di lasciare i Scinde Horse e otteniamo di seguire il 33° di fanteria inglese.

10 aprile. — Alle 10 del mattino la 2ª brigata, alla quale appartiene il 33°, si mette in moto, e, per la strada di re Teodoro discende al letto del torrente Bascilo, ove si ferma in attesa di ordini.

La 1ª brigata, partita dal campo di Talanta verso il far del giorno, ha continuato verso Magdalà.

Alle 4, il tuonar del cannone ci annuncia che le due armate si sono finalmente incontrate: e noi lasciamo subito il 33°, per correre sul luogo dell’azione.