Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/50

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teria di racchette, e avevano aperto il fuoco dapprima contro i fuggiaschi, poi contro il campo nemico. Re Teodoro non volle rimanere da meno, e dall’altura di Falla aprì anch’esso il fuoco di sette pezzi: fuoco però affatto innocuo, vuoi per la poca portata di quelle armi, vuoi per la cattiva direzione del tiro.

La cosa durò due ore, vale a dire, sin circa le 6: dopo di che le truppe di re Teodoro, che non s’erano disperse, si ritirarono ai loro campi, e le truppe inglesi presero posizione al piede di Falla, circondandosi d’avamposti e coprendosi dietro ripieghi del terreno.

Quest’azione fu chiamata Arroghi action dal nome della località.

Gli Abissini erano armati in gran parte di lancie e scudi, e in piccolo numero di moschetti; le perdite da parte inglese sommarono a 19 feriti (1 ufficiale e 18 soldati), nessun morto, nessun prigioniero. Le perdite da parte degli Abissini, verificate il giorno dopo e confermate dalle relazioni dei prigionieri europei, raggiunsero l’enorme cifra di 370 morti e circa 250 feriti; due soli furono fatti prigionieri durante l’azione. Ebbero parte principalissima nei danni arrecati agli Abissini il fucile Snider e la mitraglia dei piccoli pezzi da montagna: le racchette ebbero un effetto morale immenso e poco più. Si calcola che in quelle due ore siano stati sparati da parte degli Inglesi 19,000 colpi circa di fucile, e 400 circa di cannone e racchette.

11 aprile. — Durante la notte venne a raggiungere il campo la 2ª brigata tutta intiera, e alle 5 del mattino le truppe si disponevano già in ordine di attacco: la 1ª brigata in prima linea, la 2ª in seconda linea, e l’artiglieria in buone posizioni per proteggere ed assecondare il movimento. Ben presto però si spargeva nel campo la voce che due dei prigionieri si trovavano nell’attendamento del generale in capo. Io mi vi recai immediatamente, e nella