Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/56

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membri della commissione per il Prize-Money, a frugare e rovistare per tutte quelle capanne, onde raccogliere e classificare tutto quanto vi si trovava: il quartiere dei prigionieri (e per quartiere intendo un gruppo di capanne circondato da siepe) era stato vuotato in tempo dagli interessati: il quartiere dove aveva abitato il Re colle sue donne era stato, sino dal primo giorno, il punto di mira dei vincitori e non offriva più nulla, fuorchè le pareti; ma in compenso rimaneva ancora intatto l’arsenale o tesoro del Re. Cinto anch’esso da siepe, si componeva di una ventina circa di capanne, tutte piene zeppe di provviste d’ogni genere gettate là alla rinfusa: tappeti di Persia usati, armi a fuoco portatili, ogni modello, da quelle a focaia sino a quelle caricantesi per la culatta, non esclusa una carabina revolver; lancie e scudi a profusione; ornamenti ed arredi sacri in argento e rame, malconci e sformati; croci di ottone d’ogni dimensione a centinaia, libri amarici a mucchi, gingilli di metallo da appendersi alle testiere dei cavalli, due mitrie dell’Abuna, polvere e munizioni d’ogni sorta, un quadro della Madonna di autore europeo, degli specchi, bicchieri d’osso di corno a bizzeffe, fiaschi e bicchieri di vetro d’ogni forma e d’ogni colore... insomma una raccolta da disgradarne il ghetto meglio fornito: mi ricordo persino d’aver visto un paio di pantofole in lamina d’argento, tempestate, verso la punta, da vetri di colore rappresentanti pietre preziose!

Non volli scendere al campo senza prima aver visto la chiesa era anche questa, come tutte le altre da Antalo in poi, a base circolare e tetto conico, con un tamburo interno in muratura che contiene il santuario, e un corridoio che gira tutt’intorno al tamburo. Le pareti del corridoio erano affatto nude di dipinti, ma, in compenso, presso la porta della chiesa era sospesa ad una trave, sostenuta da due pali, una campana in bronzo; la prima che mi capitava vedere in Abissinia.