Pagina:Osio - La spedizione inglese in Abissinia, Firenze, Civelli, 1869.pdf/59

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V.

RITORNO.

18 aprile — 19 maggio. — Il 18, la regina dei Gallas prendeva possesso di Magdalà, e nella giornata susseguente, tutta l’armata inglese aveva ripassato il Bascilo e s’era concentrata sull’altipiano di Talanta.

Per la mattina del 20, tutta quanta la divisione era chiamata sotto le armi per essere passata in rivista dal generale in capo; e gli uffiziali stranieri addetti alla spedizione e i prigionieri liberati erano particolarmente invitati ad assistere alla parata.

Dopo aver percorsa tutta la fronte ed assistito allo sfilare, il generale in capo faceva disporre in quadrato la divisione intiera, e, recatosi nel centro, invitava il suo aiutante generale a dar lettura di un ordine del giorno, dove con nobili parole si rendeva conto del felice esito della spedizione e si ringraziavano le truppe della loro devozione al dovere, e della buona disciplina conservata. Chiamati poscia al centro gli ufficiali stranieri addetti alla spedizione e i prigionieri liberati, il generale in capo si rivolgeva nuovamente alle truppe e, accennando a noi, dirigeva loro le seguenti parole: «Son persuaso che ognuno di voi divide la mia profonda stima e la mia viva gratitudine per questi gallant gentlemen che ci sono stati compagni nelle fatiche e ne’ pericoli della campagna: sono Francesi, figli di quella nazione, alla quale ci legano tante memorie e tanti interessi; Prussiani, nostri alleati per sangue; Italiani, rappresentanti di quella causa, per la quale il nostro paese nutre così vivo interesse e figli di quella terra nei cui destini noi abbiamo tante speranze: ognuno di voi, non ne dubito, sarà superbo di poter presentare a questi signori i loro compatrioti che avete tutti contribuito a liberare.» E qui,