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finalmente nella baia d’Annesley e allo spuntar dell’alba va a prender posto innanzi alla spiaggia di Zula.

La baia di Annesley è un vasto bacino di 7 chilometri circa di larghezza per 30 di lunghezza, protetto verso ponente e mezzogiorno dalle montagne dell’altipiano abissinese o dai contrafforti che se ne staccano, e a levante dalle alture della penisola di Buri. — Proprio dirimpetto allo sbocco trovansi poi le isole ed i banchi dell’arcipelago di Dhalac contro il quale devesi rompere il mare dal nord prima di penetrare nella baia.

Questa baia, quasi sconosciuta or son tre mesi, ci offre ora lo spettacolo di cinquanta e più navi a vapore ancorate nelle sue acque. Alcuni segnali di tromba ci annunziano la presenza tra esse di legni da guerra; vi è infatti la fregata Octavia, a bordo della quale trovasi sir Robert Napier, comandante in capo la spedizione di Abissinia, giunto ieri soltanto da Bombay, vi è il Satellite corvetta a vapore, e vi è pur anco la fregata egiziana Ibrahimia con a bordo il pascià, governatore di Massaua, venuto espressamente per riverire sir Robert Napier. — Tutte le altre navi sono trasporti mercantili noleggiati dal governo inglese per la spedizione; vaporini rimorchiatori, barconi e barcaccie vanno e vengono dall’una all’altra e ricevono truppe, cavalli, muli, e mercanzie da portare a terra.

Una lunga gettata si avanza nel mare perpendicolarmente alla spiaggia ed offre uno sbarco facile e sicuro; e i battelli o barcaccie che vi approdano ad ogni momento vi attirano un movimento straordinario d’uomini, bestie da soma e carri.

Su di un isolotto artificiale, unito alla spiaggia mediante un condotto sostenuto da cavalletti, vediamo una macchina a vapore. È un condensatore o distillatore che raccoglie acqua di mare e manda alla spiaggia acqua potabile per i bisogni degli uomini e dei quadrupedi.