Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/121

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portano le brache larghe, per istar un po’ più frescamente. Nel resto non variano, eccettochè, se ànno caldo, depongono il ferraiuolo, e se deposto anche questo, non gli alleggerisce abbastanza, depongono il saione, che lo fan servire di mantello. In simile stato di natura un abito fa per tutte le stagioni. Usan portar alle volte i gamberuoli, chiamati Tosluke, aperti dalla parte delle calcagna, e che chiudonsi con uncinetti di filo di ottone, come i calzoni. Non mancan essere fatti questi uncini anche di argento senza risparmio, ma si metton su Tosluke da Festa. In capo portan beretti di scarlatto rosso, che si chiaman cappe, e di rado assai i turbanti cilindrici, detti Kalpaki, eccettuati i capi delle Ville. Questo è tutto il vestire ordinario de’ Morlacchi. Sono però differenti i vestiti da pompa, e que’ de’ più benestanti particolarmente, ma variano ne’ varj distretti. Gli abiti da pompa di alcuni Morlacchi sogliono essere di sommo valore, poichè fatti di buon panno, ed adornati di argento all’usanza patria. Ma gli abiti ancora di molto prezzo, riescono di somma economia per essi loro. Imperocchè passano da’ Padri a’ figli, e si recano a gloria i Nipoti di aver abiti, che portarono i loro Avi, e somigliano agli amanti delle monete antiche, che più antica, ch’ella è una moneta, più loro piace. Ecco la sola cosa, in cui sono economi i Morlacchi.1

  1. Se la pioggia sorprendesse un Morlacco, che avesse il beretto novo, e che non avesse con che coprirsi il capo, si leva il beretto, e ben più volentieri, che guastarlo, riceve la pioggia sul capo nudo. Taluni volendo tener il beretto in capo, quando piove, voltano il rovescio all’infuori, così il diritto riceve il burro, ed altro untume del capo, ed il rovescio la pioggia.