Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/130

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sì da Villa in Villa si cangiano capricciosamente di anno in anno, di mese in mese, ed uno che à girata tutta la Morlacchia, mentre crede di averli veduti tutti, gli resta sempre da veder qualche cosa di nuovo. Conservano in questo anch’esse la moda in alcuni distretti, come le Donne ben educate nella varia conciatura de’ capelli. Il descrivere le loro varietà sarebbe una cosa, e tediosa, e lunga. Io dirò qualche poco di passaggio. Nel Contado di Zara, ed ordinariamente tutte le fanciulle del rito Greco portano la beretta di Scarlatto, adorna di pallottoline di vetro, formando due, o tre archi sopra la fronte, e ponendovi nel mezzo una mezza luna di stagno, o di argento, secondo la possibilità di chi le porta. Piantano delle penne di Pavone, de’ Penacchi tremolanti, e de’ fiori finti sulla beretta a guisa di due corna, all’estremità di cui sopra la beretta istessa vi attaccano varj fili di minutissime pallottoline di vetro, intreciandovi qualche cos’altro secondo il loro genio bizzarro. Alcune usano i penacchi soli senza le pallottoline; alcune altre le sole palottoline senza pennacchi, ed alcune altre finalmente formano una bizzarrissima composizione di tutti gli ornamenti, soliti adoprarsi dalle Morlacche. In molti luoghi della Morlacchia pongono un fazzoletto sopra la beretta, che ne copre la metà, e se lo legano sotto la mascella inferiore. Oltre l’ornamento della beretta, ch’è per lo più di argento, attaccati all’estremità della beretta vi fono due uncinetti, da quali pendono, sparse di una quantità di lunette, tre catene di argento, che passano sotto la gola, ed arrivano quasi fino alle mammelle. Queste sono quelle, che co’ loro ornamenti fanno un placitoFonte/commento: Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/269 romore al minimo scuotimento del capo. Le fan-