Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/169

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bilito. La Sposa accompagna per mezzo miglio incirca il Compare, quando da ella si distacca dopo le nozze con cui si bacia dolcemente avanti di separarsi, e riceve in tale incontro un fazzoletto in dono. Quì terminano le Feste Nuzziali. Dopo quindici giorni in circa, da che si maritò la fanciulla, vengono a visitarla i suoi parenti i più propinqui, e l’usanza vuol, che si torni a far un triduo di Baccanale a spese della famiglia dello Sposo. Queste sogliono essere le formalità generali delle Nozze de’ Morlacchi: le particolari di alcune Ville, io lasciai da parte, per non divenir troppo seccagginoso. Le nozze, che usano gl’Istriani somigliano a queste de’ Morlacchi, ma vi sono molte formalità colà più, e meno e ridicole di queste.

Per alquanto tempo le Spose in segno di essere novelle, quando vanno in Chiesa, portano un velo in capo, che scende giù per le spalle, e che copre gli ornamenti, che solean mettersi sulla beretta da fanciulle.1 Questi ornamenti si legano con due cordoncini di seta, che cadono giù per la schiena a guisa di due codini, nè si depongono sino a tanto, che le Spose non partoriscono. Se a caso poi passassero tre, o quattro anni, e che non partorissero,

  1. Le Spose novelle il Fortis probabilmente prese per fanciulle, poichè dice parlando delle vesti donnesche, che dalle berette delle fanciulle pende un velo scendendo giù per le spalle. Ciò si può dare in qualche Villaggio, od anche in qualche Territorio, ma pell’ordinario le fanciulle nella Morlacchia non portano certamente il velo, che scenda giù per le spalle. Per un anno le Spose novelle (specialmente quelle del rito Greco) in alcuni distretti, s’inchinano ad ognuno, che incontrano.