Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/183

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alla varietà de’ prodotti, questa è una cosa, che non à bisogno delle mie prove, e sembrerebbe una solenne seccatura il trascriver e cicalare le cole dette, e ridette, copiate, e ricopiate su questo proposito, che non servono di veruna utilità. Utilità sarebbe il metter in pratica ciò, che ànno già sperimentato, ed insegnato agli altri molti celebri Professori di Agricoltura.

In molti modi furono costretti i Morlacchi insino ad ora alla coltura della terra, ma nessuno vi riuscì. Nulla valse lo zelo dell’Eccellentissimo Proveditor General Carlo Contarini, per far loro comprendere l’utile di questa. Esso Eccellentissimo General faceva loro provvedere seminagioni di varj prodotti, e senza verun aggravio li consegnava ad essi loro, perchè ne facessero uso, ed indi ritraessero tutto il possibile vantaggio. Ad onta di aver veduto col fatto l’utilità de’ prodotti, che potrebbon avere, celato lo sprone, cessarono di approffittarsi, e tornaro nell’antico letargo. Di nessun momento è l’esempio, acciò i meno pregiudicati potessero servir loro di norma, anzi quel ch’è peggio, chi volesse coltivar la terra con gusto differente, sarebbe soggetto ad incontrar non leggieri disavvantaggi. Se uno facesse una buona piantagione di alberi, abbiamo veduto quì sopra, che i Mortacchi non sono contenti, se non li ànno sterminati insino all’ultimo. La Pubblica Sovrana Provvidenza, che seppe leggere ne’ cuori sì stravaganti, ordinò a chiunque possiedesse terreno di dover piantare due alberi per lo meno in ogni Campo. Non vi è la centesima parte che li abbia piantati. Converrebbe dunque cercar altri mezzi, per far eseguir le Sovrane deliberazioni, affine di non castigare la Nazione intiera. Riflessi molto puerili mi sembran quelli, che