Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/207

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per possessioni, si crede certamente, ch’e’ tiene lo Spirito Folletto in casa.


Incubo, o Smara.

L’incubo degli antichi si chiama Morra da’ Morlacchi. Questa è una stregha, che di notte va succhiando il sangue alle Persone di qualunque età, fuorchè a fanciulli, poichè questo è mestiere di altre streghe, ne tutte sanno far le stesse malie. Secondo i sessi, che la Morra perseguita, ella è maschio, o femina, per la ragione, che non va, se non da quelli, di cui è invaghita. Nel tempo, che la Morra sta sopra la Persona non si può respirare. Questo è un invaghirsi molto strano. Presso gli antichi medici l’Incubo si definiva, ch’egli è un sogno d’impuro coito col Demonio. La ragione poi insegna, che o per ripienezza di sangue, o per la supina positura del colcarsi in letto, o per lo capo troppo inclinato all’indietro, si sente una mancanza di respiro, e di favella in modo tal, che sembra, che alcuno sia sopra il paziente per soffocarlo. Non è da stupirsi, se questo fenomeno, che nasce tra la veglia, e ’l sonno, abbia fatto nascer una superstizione, qual è quella delle Morre, cioè le Smarre, o Pestroli come volgarmente dicono gl’Italiani.


Orco.

Chi sa cosa sia il Proteo degli antichi, si può anche immaginare cosa sia l’Orco, o sia Manmorgo de’ Morlacchi, e ne viene in conseguenza, che l’orco è una favola. Questo per lo più comparisce in figura di asino, ora s’ingrandisce, ora s’impicciolisce. Cento successi