Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/235

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me, di cui il Padre con imponente gravità senile mascherò il racconto in modo, che Socivizca restò persuaso, che nessun gli avesse usato tradimento. Il Pobratime finse allora di andarsene a prender un castrato dalla mandria, ch’era lontana, per far buona accoglienza al Soçivizca, ed era andato veramente a chiamar i Turchi di Duvno, dodici buone miglia lontani dalla sua casa. Passate parecchie ore della notte, nè vedendosi mai comparire il castrato, Soçivizca, e tutti della famiglia del Pobratime si misero a dormire. Ma non potendo mai addormentarsi Soçivizca, come chi prevede qualche malorcia, si levò in piedi, e volle accendere un lumicino, ma non trovò del foco, perchè il Capo di casa, che sapeva quello dovea succedere in quella notte lo avea ammorzato, ed ascose anche tutte le armi. Soçivizca si mise in sospetto, che colà gli si ordisceFonte/commento: Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/269 qualche tradimento, e con furia cominciò a rintracciar le sue armi per la casa, ma in vano. Chiedeva ad alta voce, se alcuno sapeva additargli, dov’elleno sieno, e nessuno rispondeva; finchè una vecchia con maniera brusca, ed intollerante gli disse „ Taci balordo, e dormi: non risvegliar la mia famiglia“. Soçivizca avea altra voglia che dormire. Teneva per buona sorte sempre seco tutto l’occorrente per accender un lumicino, e quando si accorse, lo accese. Interrogò di poi il Capo di casa, dove fossero poste le sue armi. Questo finse d’ignorare; ma la finta ignoranza gli cagionò la morte che a lui diede Soçivizca con un’accetta colà trovata. Allora una vecchia gli recò con somma celerità tutte le sue armi, ricuperate le quali se ne uscì di casa, ed in poca distanza si era appostato ad osservare dove andava a terminare il tradimento del suo Ospite,