Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/32

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abitanti di questi contorni, che in esso si trovan delle Trote di quindici, o sedici libre in circa, e vengono costantemente a passeggiare nel Lago due, o tre giorni avanti la pioggia per goder il Ciel sereno. Ella è una fortuna de’ Villici aver di tali predizioni Meteorologiche, ma ne ànno di più belle. Ora non è tempo di riferirle. Tutto a suo nicchio. La terza sorgente, nomata Cotlussa1 (ch’è la prima venendo da Verlika, e l’ultima rispetto alle altre sorgenti della Cettina) distante due miglia dalla prima, non dà grande abbondanza di acqua in tempo di State, ma nel tempo di Verno da una Caverna, che le sta a lato destro, prorompe l’acqua con tal impeto, che forma un torrente formidabile, qual dopo il corso di poco più di un miglio si unisce colla Cettina. Io m’internai in quella Caverna, e dopo aver qualche poco vagato, senza esser giunto al fine, me ne tornai addietro. La scheggia di sapino, che io avea in mano, mi fu quasi spenta in poca distanza dell’ingresso nella Caverna, accidente successomi questa sola volta fra tutte le gite sotterranee, che io ebbi a fare. Vogliono i Morlacchi, che vi sia dalla parte opposta di quella Caverna un buco corrispondente, e quinci derivano la causa di quel venticello. Il Colle, che porta il nome stesso della sorgente Cotlussa è di un’impasto marmoreo, che somiglia in qualche modo al marmo volgare Veronese, differente da quello de’ Colli, poco distanti di Jarebizca. Le altre cinque picciole sorgenti, che sgorgano per di sotto i

  1. Questo nome di Cotlussa è derivato da ciò, che la sorgente è fatta in forma di una Caldaja.