Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/39

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tro alle loro opinioni, che la esperienza à dimostrate in molt’incontri poco sane. In simil guisa si sa, che dominavano sopra i Moscoviti avanti Pietro il Grande. Un Frate Zoccolante fece di essi il seguente ritratto. „Tutto il sapere de’ Calogeri consiste nello scorticare i devoti: Perchè l’elemosina non cessi mai di correre nelle loro mani, danno ad intendere, che àn da fabbricare Altari, far Croci di argento, ed altro a capriccio.„ Qualche Calogero ritorce l’argomento. Io per non inimicarmi con veruno, do ragione a tutti, e due.

Proseguendo il cammino lungo le sponde della Cettina, che formando piccioli declivj, scorre lentamente per due miglia, ove riceve un buon capo di acqua, nomata Dabar, cui rubba quel pregio, che acquisterebbe correndo da per se sola per più tratto di cammino. Due miglia sotto Dabar passando alla parte destra della Cettina, v’è un picciolo torrente, detto zcerno-urilo, cioè fonte nera. L’acqua di questa fonte dev’essere pregna di particelle ferree, da che il Monte è abbondantissimo di ferro, e se l’interno dovesse corrispondere alla superficie, ella sarebbe una miniera considerabile, e lo diverebbe ancora più per la estensione di tre miglia, che sono da zcerno-vrilo ai mulini di Silovizca, ove da per tutto esteriormente si trovano de’ pezzi minerali di ferro. Io ne portai alcuni meco a Padova, e fui assicurato dal Signor C. Carburi, rinomato Professor di Chimica nella Università della Città stessa, che indicano essere di una buona miniera. Lo stesso mi fu confermato dal Chiar. Signor Giovanni Arduini, molto sperimentato in questa materia. Quindi è, che bisogna attentamente esaminare, e vedere i Monti della Dalmazia avanti di decidere „ch’eglino non ànno verun ca-