Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/44

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ovali di tante bacchette incroccichiate, ed intralciate con un’apertura conica nel mezzo, e le si pongono in diversi siti nell’acqua. I pesci, che van guizzando pell’acqua s’imprigionano inavvertentemente nelle canestre, e non possono, più liberarsene. Queste canestre somigliano, a mio credere, ai Lavorieri, che li adoperano nelle Lagune dell’Adriatico, e che „sono que’ ricinti di canne, come dice il Fortis, maestrevolmente piantate, ne’ quali internate, che sieno le Anguille (od altro pesce) non trovano più il modo di uscirne.„

§. VI.

Rovine della Città di Æquum.

U
N miglio, e mezzo in circa più sotto a Rumin vi sono le rovine di Æquum. Ove anticamente sorgeva questa Città, non si vedono a prima vista, che cespugli, ed erbe. Qual cangiamento! Ella era piantata poco lungi dal Fiume, sopra una collinetta, non molto elevata, e da ressidui di grosse fondamenta di mura, sparse in qualche luogo all’intorno comparisce, ch’ella è stata molto estesa. Se si eccettui un pavimento alla Mosaica, che si trova pochi palmi sotterra, ed un acquedotto, di cui direm più innanzi, altre vestigia non ci restan delle fabbriche Romane, nè si può presumere di poter trovar gran cosa anche scavando, da che innumerabili

Lapide con pregevoli Iscrizioni furono tutte impiegate nelle fabbriche delle Case di Sign. I Morlacchi scavando pietrame, trovarono sei anni fà una Lapida, dedicata ad un uomo di gran merito, e sembra, che sia stata eretta ai tempi di Trajano.„ La barba-