Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/52

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Nazione, non usan mai di farne, sicchè il far chiodi, e ferri da cavallo è mestiere fra noi de’ soli Zingari, che vi riescono bene.

§. VIII.

Dell’acqua di Sutina, e luoghi aggiacenti.

V
’È un piccolo rivolo, non perenne in tutte le stagioni dell’anno, che attravversa Caracascizca, da cui prende il nome, e di verno diventa un torrente considerabile. Ora lungo le rive, ed ora sopra il letto di esso, io, mi posi a camminare non già per esaminare, se i suoi colli situati più addentro sieno di Natura Vulcanica, o s’ei conduce lave ferruginose, nere, ed altre pietre ora grigie, ora rossiccie della istessa Natura, come osservò il Fortis, ma solamente per vedere d’onde trae la sua origine, e fui chiarito, che l’acqua di Sutina, e Caracascizca sono due nomi, ed un’acqua sola. Il Torrente di Sutina non à una sorgente precisa, bensì viene formato dalle acque eventuali de’ Monti, e da taluni piccioli rusceletti, e fonti, che in lui perdonsi, tra’ quali non si lascia di numerare il torrente detto Gipalovo Urilo, ch’è nella Valle di Luçane, posto a Tramontana riguardo a Sutina. E lasciando da parte la quantità degli strati, in cui si trovano de’ Corpi marini, io volli far replicate osservazioni sopra l’albero anti-Diluviano, se così è lecito chiamarlo, che il Fortis lascia decidere a chi ne sa più di lui da qual antica accetta ci sia stato tagliato. Io per me direi, che basta un uomo non prevenuto per isciogliere tal difficoltà. La ragione, che il Fortis adduce per provar la sua antica verità è, che il tronco dell’albero era mezzo