Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/61

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Terra, sotto gl’Imperatori, era divenuto un uffizio servile. Che se i Romani mandavano delle Colonie quì, e per tutta la Dalmazia, questo era più per tener oppressi i Popoli stranieri, che per la coltura delle terre. La magnificenza delle Fabbriche, delle strade pubbliche, e degli acquedotti, di cui restan le vestigia, e meno memorie, erano i pregi de’ Romani. Dalla facilità delle strade, allora praticabili, si può congetturar, che ai tempi loro il commercio in Dalmazia fosse più florido, nè pensavano essi, che la orridezza, e i dirupi potessero essere d’ostacolo alle incursioni de’ nemici, sapendo bene, che i guastatori in poco tempo per ogni sentiero il più difficile potevano agevolar il passaggio a qualunque corpo di Esercito. Avvanzi di antichità Romane più non si trovano sopra terra, fuorchè una capella intagliata nel sasso vivo di una collinetta; e non andrà molto, che anche questa resterà coperta di terra. È probabile, ch’essa capella servisse di Tempietto a’ Romani, ed in qualche occasione servì di Tempio, e domicilio anche a’ Cattolici. Vicino a questo Tempio susiste qualche pezzo di fondamento di mura, ora distrutte. Si conservano ancora le vestigia di un picciolo acquedotto, che quì portava l’acqua da un Monte vicino per un miglio in circa. Convien credere, e la esperienza lo dimostra, che quell’acqua fosse la miglior di que’ contorni, perchè altrimenti si avrebbono, credo io, i Romani servito delle acque vicine, che loro erano per così dire a mano. Quì si trovarono alcuni pezzi di Colonne di marmo, e già non molti anni tre pezzi di una lapida sepolcrale, in uno de’ quali v’è una corona, distintivo, come ognun sa, che davano i Soldati ai Comandanti delle Legioni, cui erano ben affetti. L’altro pezzo, su cui vi era scritto, fu con-