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rate, che cangiarono radicalmente la condizione materiale, morale, intellettuale ed economica di tutte le nazioni che le adottarono, e di cui avevano soltanto alcuni stralci, ed alcuni progetti, contro la cui esecuzione tanti ostacoli andavano mano mano sorgendo, che un secolo non sarebbe bastato ad appianarli. — La ferrovia da Milano a Venezia era terminata nel 59, ma eransi impiegati più di venti anni a costruirla. — Del rimanente, alcuni chilometri da Milano a Monza, a cui si erano aggiunti coll’andar del tempo altri non molti chilometri che mettono a Como: ecco in che consistevano in quel tempo le ferrovie lombarde. — Il Piemonte n’era assai meglio fornito; e la toscana, anch’essa, sebbene le sue ferrovie fossero esclusivamente destinate a facilitare le relazioni e le comunicazioni dall’una all’altra città toscana, e non importasse di congiungerle con altre ferrovie delle varie provincie italiane. — Egli è bensì vero che le ferrovie toscane avrebbero potuto congiungersi soltanto con quelle dell’Itàlia settentrionale, o per meglio dire con quelle del Piemonte; poichè nelle provincie situate al mezzodì della Toscana le ferrovie erano tuttora limitate a pochi chilometri, i dintorni di Napoli e gli Stati pontificii serbandosi mondi da quelle abbominevoli invenzioni della scienza moderna.
Nel 1859 tutte le provincie che formarono il regno d’Italia possedevano complessivamente 1472 chilometri di strade ferrate, e fra queste erano comprese le ferrovie del Piemonte che ammontavano ad una gran parte di quella intera cifra. — Nel 1863 si erano aggiunti 1287 chilometri di nuove strade ai 1472 del 59; e noverando quelle allora in via di esecuzione, ammontavano a 4,464 chilometri; e quelle che debbono essere terminate nel 1869 non saranno al di sotto di 8,057 chilometri, cioè un terzo di più che non ne possiede la Francia e circa il triplo dell’Austria, proporzionalmente alla estensione del loro e del nostro territorio.
Giova poi osservare che la configurazione fisica dell’Italia presenta molti ostacoli alla costruzione di ciò che chiamasi una rete di strade di ferro. — Nelle vaste pianure del Belgio e dell’Olanda, come pure in quelle della Francia, segnate unicamente da leggiere ineguaglianze del terreno, i bisogni e la convenienza delle popolazioni sono le sole circostanze che si debbono prendere in considerazione per volgere in quella o in questa direzione una ferrovia. — Ma nella