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APPUNTI DI RELATIVITÀ | 11 |
- La quinta ed ultima parte propone una sintesi delle prime teorie che hanno trattato del comportamento dualistico delle particelle, mettendone in evidenza caratteristiche e limiti. Basandoci sui principi relativistici svilupperemo una nuova formulazione operazionale della Meccanica ondulatoria, valida per qualsiasi oggetto fisico e per qualsiasi velocità, compresa la velocità della luce. Un grafico molto significativo permette di confrontare nel modo più efficace le diverse teorie ondulatorie. Ricaveremo quindi parametri ondulatori operazionali compatibili con la Meccanica e con l’Elettromagnetismo. Correlata a questi parametri si deduce la nuova equazione d’onda generale della Meccanica ondulatoria, da cui derivano sia l’equazione classica di Schrödinger per le particelle materiali, sia quella di d’Alembert per la radiazione elettromagnetica.
La Relatività unifica la Meccanica con l’Elettromagnetismo, ma non considera i fenomeni ondulatori connessi al moto delle particelle materiali, che presentano caratteristiche non conciliabili con le teorie precedenti. Peculiare dei fenomeni quantistici è il fatto che le particelle materiali si possono comportare come corpuscoli o come onde. Questi concetti sono assolutamente antitetici, il termine corpuscolo riporta all’idea di concentrazione in un punto, viceversa il concetto di onda è collegato a movimento ed estensione nello spazio. Semplificando si ammette che le particelle elementari abbiano una doppia natura, definita dualismo onda-corpuscolo, assunta per assioma in totale mancanza di sicure evidenze sperimentali. Su questo argomento il famoso premio Nobel americano R. P. Feynman, ha scritto:
(QED - The strange theory of light and matter, Princeton University Press, 1985, pp. 9-10).
Per queste ragioni molti fisici pensano che la situazione attuale sia insoddisfacente, paragonabile per molti versi a quella dell’Astronomia pre-copernicana del 1500.