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Pagina:Ossino - Appunti di relatività.pdf/137

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COMMIATO


All’inizio del novecento i fisici avevano una concezione meccanica dell’Elettromagnetismo, oggi la Meccanica ci appare come manifestazione macroscopica di un Universo essenzialmente elettromagnetico. Nel 1905 probabilmente i concetti della Relatività erano maturi, ma non c’è dubbio che Albert Einstein ne abbia colto per primo tutto il contenuto profondamente rivoluzionario. Nel 1923 de Louis Broglie estendeva alle particelle materiali le proprietà dualistiche della radiazione, ma ancora oggi prevale l’opinione che le ipotetiche “onde-di-materia” e le onde elettromagnetiche siano fenomeni solo formalmente simili, ma di natura sostanzialmente differente.

Dalla nostra analisi risulta che tutti questi fenomeni derivano da una proprietà fisica dello spazio-tempo fisico, che si deve considerare come terzo effetto relativistico. Questo falsificherebbe completamente l’inutile l’assioma quantistico della natura dualistica delle particelle elementari.

Dobbiamo a Minkowski la prima idea unitaria di spazio-tempo, ma la sua formulazione non è dedotta rigorosamente dai Principi della Fisica. Sembra piuttosto l’acrobazia analogico-matematica di un abile professore che poneva infinita fiducia nella Matematica, avendo scarsissima consapevolezza dei fatti fisici, per cui ritenne di poter trattare allo stesso modo spazio e tempo, senza rendersi conto che con questo introduceva un errore fondamentale.

Sul concetto relativistico di separazione temporale fra oggetti fisici si basa la nuova Meccanica operazionale dello spazio-tempo fisico, che copre con continuità tutto l’intervallo di velocità da 0 alla velocità della luce. La nuova formulazione operazionale dedotta dalle trasformazioni di Lorentz, porta verso una comprensione dei fenomeni quantistici nell’ambito dell’Elettromagnetismo.