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Dopo circa 50 anni Maxwell ne formulò una mirabile sintesi unitaria con la teoria della luce, che può apparire matematicamente affascinante, ma tuttavia astratta. In realtà le famose equazioni di Maxwell derivano da tre secoli di osservazioni sperimentali, e sono quindi profondamente connesse alle proprietà fisiche dello spazio-tempo.
Dirac ha formulato una teoria matematica dell’Elettromagnetismo, in cui le forze elettriche e magnetiche sono trattate in modo simmetrico. Tutti i magneti che conosciamo hanno sempre un polo Nord e un polo Sud, invece secondo l’ipotesi di Dirac esisterebbero anche particelle con una carica magnetica unitaria monopolare, detti appunto monopoli magnetici, che avrebbero solo il polo Nord il polo Sud. Similmente alla carica elettrica, la carica magnetica monopolare sarebbe indipendente dal moto.
Contrariamente alla teoria di Maxwell, l’ipotesi di Dirac è speculazione pura, assolutamente priva di riferimenti sperimentali, il cui merito principale è l’elegante simmetria del formalismo matematico. L’esistenza della carica magnetica monopolare sarebbe molto importante per la teoria quantistica, in particolare per la teoria delle particelle elementari e per la popolare teoria del “Big Bang”.
Nonostante lunghe e costose ricerche non è mai stato registrato neanche un solo evento che abbia rivelato con sicurezza l’esistenza dei monopoli magnetici ipotizzati da Dirac. Secondo ogni evidenza sperimentale risulta in modo definitivo che la manifestazione di forze magnetiche è sempre connessa al movimento. Dunque l’origine dei fenomeni elettromagnetici non si deve cercare in proprietà intrinseche delle particelle, ma in proprietà dello spazio-tempo.
Le trasformazioni di Lorentz fanno esattamente questo, senza trattare di cariche elettriche e forze magnetiche descrivono le trasformazione del moto in accordo con la propagazione dell’energia elettromagnetica, quindi rappresentano proprietà fisiche dello spazio-tempo.