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Pagina:Ossino - Appunti di relatività.pdf/49

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APPUNTI DI RELATIVITÀ 47

L’idea che si possa rallentare l’invecchiamento è molto attraente, e rappresenta la versione scientifica del mito letterario del dott. Faust. Nonostante sia stata rifiutata decisamente dallo stesso Einstein, questa idea fantastica infine si è affermata, sostenuta con grande convinzione e complicate argomentazioni.

A conferma di questa interpretazione spesso viene citato l’esperimento di Hafele e Keating, in cui orologi atomici identici istallati su aeroplani che volavano su percorsi differenti, furono confrontati alla fine del volo. I risultati pubblicati sembravano confermare la previsione teorica, ma successivamente A. G. Kelly (PhD del HDS Energy Ltd, Celbridge, Co. Kildare, Ireland) ha divulgato un rapporto riservato della Marina degli Stati Uniti (USNO, United States Naval Observatory, Hafele, 1971), che contiene la seguente dichiarazione dello stesso Hafele:

Most people (including myself) would be reluctant to agree that the time gained by any one of these clocks is indicative of anything . . . The difference between theory and measurement is disturbing”.


La dichiarazione di Hafele è chiarissima, non occorre aggiungere altro, ma la questione è troppo spettacolare per essere abbandonata. La prova definitiva sarebbe il ritardo degli orologi sui satelliti che fanno parte del sistema di posizionamento globale GPS. Generalmente questo preteso rallentamento viene citato senza riportare i dati reali, dai quali invece risulta che gli orologi dei satelliti non rallentano affatto, ma accelerano di circa 38 microsecondi ogni 24 ore. Quando si fa riferimento a questo risultato gli Esperti proclamano con grande sicurezza (e calcoli complicatissimi):

“l’accelerazione effettiva di 38 microsecondi corrisponde esattamente al rallentamento teorico di 7 microsecondi previsto dal calcolo”!


L’affermazione è sorprendente, se non fosse enunciata con l’autorevolezza della Scienza potrebbe sembrare una battuta comica. I profani accettano queste affermazioni acriticamente e molto seriosamente, perché le “verità” della Scienza non si discutono, più sembrano assurde più sono importanti! Qualcuno disse “Credo quia absurdum”, ma si riferiva a misteri religiosi.