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Pagina:Ossino - Appunti di relatività.pdf/51

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APPUNTI DI RELATIVITÀ 49

In sintesi gli effetti relativistici si devono considerare:

alterazioni delle misure indirette relative ad un sistema di riferimento differente dal sistema dell’osservatore.


Questi effetti non si osservano nel riferimento proprio dell’oggetto, ma sono reali quanto le forze magnetiche e l’energia cinetica che hanno origine dal moto relativo.

Nell’aprile del 1912, mentre navigava verso gli Stati Uniti, il transatlantico Titanic urtò un grande iceberg alla deriva. La massa del ghiaccio inerte non aveva in sé nessun potere distruttivo, tuttavia le lamiere della nave furono squarciate provocando la morte di migliaia di persone. Fino al momento dell’urto catastrofico la vita nella nave si svolgeva come in un grande albergo, i passeggeri cenavano e ballavano senza avvertire minimamente l’energia cinetica che fu la vera causa della tragedia. Quell’energia era prodotta dal moto della nave rispetto all’iceberg. A ben vedere la tragedia fu provocata dall’energia del carbone che alimentava le caldaie della nave.

Gli effetti relativistici non esistono nel sistema proprio dell’oggetto, quindi non possono essere attribuiti a proprietà intrinseche dell’oggetto. Si fa riferimento a regoli ed orologi perché la nostra intuizione deriva dall’esperienza concreta, ma questo può essere fuorviante perché induce a credere che la contrazione dei regoli ed il rallentamento degli orologi siano fatti indipendenti, osservabili anche nel sistema di riferimento proprio degli oggetti stessi. Gli effetti relativistici invece vanno riferiti a tutto lo spazio-tempo rispetto al quale ci muoviamo.

Considerando il sistema di riferimento come un complesso di proprietà fisiche spazio-temporali non è più necessario pensare a regoli ed orologi, e si intuisce facilmente che in ogni sistema diverso dal proprio le distanze appaiono contratte spazialmente nella direzione della velocità, ed il tempo sembra scorrere più lentamente.

Concludendo le alterazioni di valutazione non riguardano singoli oggetti, ma l’intero sistema di riferimento che si muove rispetto a quello dell’osservatore. Questo vale per qualsiasi osservatore che valuta indirettamente i parametri spazio-temporali relativi ad un sistema di riferimento diverso dal proprio.