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66 LA MECCANICA DI MINKOWSKI

OSSERVAZIONI

Minkowski tratta le dimensioni spaziali e quella temporale allo stesso modo, nonostante che fra spazio e tempo via siano differenze fisiche fondamentali irriducibili. Questo è l’errore fatale da cui derivano le gravi ed evidenti inconsistenze della sua formulazione.

Verificando la compatibilità con i Criteri di validazione, abbiamo già rilevato che la stessa definizione del raggio-vettore di Minkowski non è compatibile col Principio operazionale.

In riferimento al Principio di invarianza, ricordiamo che questa proprietà riguarda grandezze vettoriali connesse allo stato fisico degli oggetti. Secondo questo principio il modulo del vettore deve rimanere invariato quando si opera una trasformazioni per passare da un sistema di riferimento ad un altro. L’invarianza dipende dal gruppo di trasformazioni che si usano, così abbiamo grandezze invarianti rispetto alle trasformazioni di Galileo, che non sono invarianti rispetto a quelle di Lorentz.

Il Principio di invarianza riguarda il modulo del vettore, non vale per grandezze fisiche non vettoriali, in particolare per quantità intrinsecamente costanti come la massa inerziale, o per costanti universali come la costante di Planck. L’assurda proprietà del modulo , che non ha nessuna relazione con lo stato fisico dell’oggetto, può essere chiarita dall’esempio seguente: un uomo alto un metro e ottanta centimetri ha sempre la stessa altezza anche se si trasferisce in altri luoghi. Questa proprietà equivale all’invarianza del modulo quando si cambia il sistema di riferimento. L’invarianza dei quadri-vettori di Minkowski invece equivale alla ipotetica situazione in cui tutti gli esseri umani, abitanti in qualsiasi parte della Terra, indipendentemente da età, sesso, razza, peso, ecc., avessero tutti esattamente la stessa altezza di un metro e ottanta centimetri.

Risultati così assurdi dovrebbero convincere facilmente chiunque che l’impostazione di questa teoria è gravemente sbagliata, ma è ben noto che non esistono terapie per curare la cecità volontaria di coloro che tengono gli occhi ostinatamente chiusi! Gli Esperti enfatizzano questa assurdità pazzesca come caratteristica eccezionale peculiare della formulazione di Minkowski, propria unicamente dei suoi “fantastici” quadri-vettori.

Non ci vuole molto a capire invece che questo assurdo risultato deriva da un errore madornale.