Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/263

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atto primo. - sc.ii. 249

N’ha cacciati di là? Ma buona forse
Fu per noi tal vicenda?

                       prospero.
                                      E buona e trista,
Tu l’hai detto, Miranda: un tratto infame
Ne bandì da Milan, ma qua condotti
Fummo da sorte avventurosa.

                       miranda.
                                               Oh come,
Come sanguina il cor della tua figlia
Pensando, padre mio, di quante cure,
Che non so ricordar, ti fu cagione!
Segui, deh segui!

                       prospero.
                            Antonio (è questo il nome
Di mio fratello e di tuo zio...) Da’ retta,
Figlia, e saprai qual’anima perversa
Nascondesse un fratel; nè v’era, il credi,
Dopo te, crëatura in questo mondo
Che più cara mi fosse. Io dello Stato,
Fra’ maggiori in quel tempo, alle sue mani
Commisi il freno; e Prospero de’ prenci
Tenea, per dignità, per grande amore
Dell’arti a cui si dava, in cui vivea,
Senza eguali la cima. Io sul fratello
Tutto il peso carcai del reggimento,
E ne’ magici studi ognor sommerso,
Alle cure del regno uno straniero
Quasi mi feci. Il tuo perfido zio....
Mi ascolti tu?