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Che cos’è la matematica?1

alessandro padoa (Genova)




A circa due millenni e mezzo risalgono sicure testimonianze del misterioso prestigio onde la Matematica si cinse per sempre al cospetto degli uomini; e l’eco non è ancor spenta del grido di reverente ammirazione che salutò le scoperte con le quali il genio di Talete e di Pitagora arricchì quel primo tesoro di coltura geometrica ed astronomica, che i Fenici e gli Egizi avevano accumulato nei secoli.

E, quantunque molte altre dottrine, che in quel tempo remoto germinavano appena, sian oggi in pieno rigoglio di sviluppo e producano fiori e frutti in gran copia, ancora non è chi non veneri l’antica quercia gloriosa, e nella Matematica non riconosca la Scienza delle scienze.

D’onde così universale consenso?

Certo, fra i popoli civili non v’è uomo così incolto che delle nozioni matematiche fondamentali non si giovi ormai quotidianamente, nei più semplici atti di compra-vendita o nell’esercizio dei più umili mestieri; ma egli le ha trovate diffuse intorno a sè, come l’aria e la luce, e di nulla forse stupirebbe quanto di ap-

  1. Discorso pronunciato in Genova il primo dicembre 1912, inaugurandosi il secondo anno scolastico dell’Istituto superiore scientifico di magistero. Lo lascio inalterato, sperando che il lettore voglia aver presenti le tiranniche esigenze di un discorso, là ove egli sentisse desiderio di più ampio sviluppo o del conforto di esempi.