Pagina:Panzini - Io cerco moglie!, 1920.djvu/73

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— Questo mi piace.

— Sì, ma non occupata tutt’il giorno a tagliarsi le pipite.

— E ancora: la signorina come calza? Ah, quelle perfide seriche calze; ah, quelle scarpine che le fanno andare con quel passo isterico! Belle scarpe piatte! Così lei è sicuro che quando la signorina la sera va a letto, non le infliggerà lo spettacolo dei suoi piedi deformi. Bisognerebbe che le donne venissero al mondo come le bambole di Norimberga, o stessero instivalate sul letto come le meretrici. E, infine, non cercar moglie per voluttà! Tobia, nella Bibbia, quando sposò Sara, disse: “Io prendo questa fanciulla per moglie, non per principio di libidine, ma per amore della prole„. E il Signore benedì Tobia e Sara, che vissero felici. La signorina, inoltre, deve essere profumata.

— Ecco un’altra cosa che mi piace.

— Intendiamoci: profumata senza profumi. Lei sa che in latino c’è una preziosa sentenza: mulier bene olet quae nil olet.

— Cioè?

— “La donna è ben profumata quando ha odore di niente„, cioè odor naturale.

— Dottore — dico io — mi pare che noi tiriamo sassi in piccionaia.