Pagina:Panzini - La cagna nera.djvu/20

Da Wikisource.

— 16 —

rete, davano sul parco e v’entrava la luce verde e silenziosa della campagna.

La mamma lo ascoltava: non diceva nè sì nè no. Quello che faceva lui era ben fatto. Egli si eccitava dopo pranzo; perchè un’altra vena di attività irrequieta gli si era aperta e ne ragionava con la sua solita volubilità lieta e rumorosa.

Oh, egli avrebbe messo in piedi il patrimonio nel giro di un paio d’anni. — Qui l’agricoltura va ancora col sistema di Noè — diceva,; — bisogna rinnovare tutto. Farò venire le macchine dall’Inghilterra, dalla Francia, dal Belgio, e se occorre, i concimi chimici: prenderò in affitto una ventina di poderi, stipendierò un agente tecnico.... e vedrai.... vedrai! Per la gloria della casa poi,, visto che io non ci sono potuto riuscire, ci penserai tu — e si rivolgeva a me — Ma bisogna studiare, perchè oggi i tempi sono mutati e non basta più essere ricchi come ti lascierò ricco io ed essere nobili, ma bisogna anche essere istruiti; e questa è una cosa giusta, non è vero Ersilia? E tu studierai, non è vero? — E mi posava la mano, una mano larga, ardente su la testa: era la sua mossa favorita, e mi ricordo che mi faceva male con l’anello che por-