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150 novelle d'ambo i sessi

tacchini, e le vetrine dei bei ristoranti hanno in vetrina la lepre, il capriolo, le quaglie e le coturnici, così quivi. Ma invece dell’oca, del cappone, delle quaglie, pendevano festoni di umani: e sotto in belle bacinelle colava il sangue. Delicatezze!

In una vetrina v’erano bimbi di umani, sgozzati e disposti con una certa festività, che recavano la gaia dichiarazione gastronomica, come da noi: “Domani andremo arrosto allo spiedo„.

V’era il grassoccio Capostazione che giaceva nella deforme nudità su di un talamo di felci; in bocca aveva una melarancia: in mano, invece del Riscatto ferroviario, la indicazione: “Quattr’ore di cottura. Non rompere la pelle!„. Le massaie marziane approvavano le sagge indicazioni.

— La mia dolce Camomilla in salmì! — urlò il colonnello.

E si destò.

*

La civiltà marziana dileguava un poco per volta, come dilegua un’imàgine della lanterna magica se per avventura si apre la finestra e si fa entrare il sole.