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Pagina:Paolina Leopardi Lettere.djvu/198

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cantare dalla mia amica. Non che non mi sembri cara, ma la ho sentita non solo a sazietà ma a nausea, e la so a mente come so il pater noster. E il povero Bellini? oh che disgrazia immensa! credo che Marianna avrà pianto come la Malibran, essa che lo conosce anche di persona. Povero giovine! la sua morte viene compianta da tutti universalmente, ed io feci un grido di dolore al sentirne la prima nuova, e sempre quel pensiero mi fa sospirare.

Di a Marianna che ho fame; fame dei suoi caratteri, i quali da luglio in poi non son più venuti. Abbracciami assai quella carissima giovine e dille ch’io l’amo sempre con parzialissimo affetto e con vivissima tenerezza.

Salutami papà, e tu, Ninetta mia, non ti scordare di me, ma amami come ti ama la tua Marianna Corsetti.


LXIII.

A MARIANNA BRIGHENTI

a Bologna

11 novembre (1835)

               Mia carissima,

Veramente ho combattuto molti e molti giorni tra me stessa prima di prendere la penna, ed ora che l’ho presa sono per anco nell’incertezza e nel dubbio medesimo, vale a dire ch’io non so se