Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/112

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concetto egli abbia di se medesimo, si fecero a mostrargli quanto pregiudizio egli avrebbe fatto al proprio onore, umiliandosi a rispondere in cose tanto «languide, sofistiche e dissipite», e sperarono ch’ei dovesse cedere a quest’utile inganno. Ma sventuratamente il padre Branda non ha presa la cosa per lo suo verso, e non ha voluto dare orecchio a’ lor prudenti consigli. S’è consultato solamente con se medesimo e con altri cattivi consiglieri, e ha pur voluto seguitare a scrivere, fondato sopra falsi principi e mosso da que’ motivi medesimi che il dovean ritenere dal farlo. Esaminiamo, di grazia, questi motivi, per convincerci della veritá. 11 primo di questi si è Tessermi a lui «presentato animosamente, non tócco da lui, non cerco, non punto, lui stimolando, punzecchiando, mordendo; sicché, s’egli avesse taciuto, 10 di lui mi sarei preso maggior fidanza, e sarei divenuto piú animoso ad insultarlo». Il padre Branda, benché mostri d’ignorarlo, sa meglio di me clic, qualora un libro è alla pubblica luce, è in arbitrio del pubblico il poterne decidere, e che qualunque persona può, purché modestamente e discretamente il faccia, esaminarlo e censurarlo; ond’è ch’io potea far ciò del suo libro. Lascio ch’io avea ragione di chiamarmi offeso di quel libro, insieme a tutti gli altri milanesi. Ma troppo offende la mia onestá 11 padre Branda, dicendo ch’io mi sarei preso maggior fidanza di lui, e sarei divenuto piú animoso ad insultarlo. Ei penserá sempre male degli altri, sinché non prenda misure piú giuste per giudicare. Cosí avesse egli taciuto o si fosse ritrattato, coni’io avrei stampato un componimento in lode della sua moderazione e mansuetudine. Ciò che mi ha principalmente stimolato a scriver contro di lui, è stata l’ostinazione ch’egli ha dato a vedere nel secondo dialogo, col quale pretende di spiegare il primo; ed altro non fa che dire assai peggio, come io ho dimostrato nella mia prima operetta, alla quale non ha peranco risposto cosa alcuna, benché piú volte abbia promesso di farlo, come giá vi dissi di sopra. Io non mi sono altrimenti «fatto forte sull’approvazione de’ miei amici, né sull’opera de’ miei aiutanti», come dice il padre Branda. Perché lo asserisce egli