Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/140

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Ben è vero che la sterminata quantitá delle storie, e del mondo e delle nazioni e delle monarchie e de’ regni e delle province e delle cittá e delle repubbliche e delle leghe e delle congiure e de’ particolari uomini e delle particolari case e delle particolari societá, sia nella Chiesa sia nello Stato, forma un vastissimo caos, ora slegato, ora vuoto, or accumulato, or confuso, ora oscuro, sicché riesce difficilissimo ed assai volte impossibile l’abbracciare colla memoria un innumerevole numero di fatti, e ridurli sotto certi punti categorici e fissi, onde poter cogli occhi dello spirito agevolmente colpirli e rilevarne le cagioni, i movimenti, i fini, gli ostacoli, gli sforzi, le fortune, i caratteri, ecc., che colle turbolente loro agitazioni hanno cagionato i grandissimi fermenti nelle passioni umane e prodotto gl’importantissimi fatti particolari e generali. Era perciò necessario che qualche vasto e giudizioso ingegno facesse al pubblico bene un sagrifizio delle proprie forze e delle proprie fatiche, gettandosi in una tanto immensa voragine per ritrarne a comun beneficio quelle veritá che corrispondessero alla grandezza dell’intrapresa e servissero alla vera utilitá degli uomini. Era necessario che un grande spirito, scorrendo sopra la storia universale, facesse un discernimento delle cose, ne suscitasse i principi, ne legasse gli estremi, e facesse scaturire i veri punti, sopra i quali merita d’essere occupata la lettura e la meditazione degli uomini, ed a’ quali convien richiamare le vaste ed infeconde memorie degli eruditi e dirigere la riflessione de’ novelli lettori. Tre illustri scrittori di questo secolo, tutti e tre francesi, tutti e tre grandi, tutti e tre di diversissimo carattere fra loro, hanno osato aspirare ad una simile gloria, e tutti e tre per diverse vie l’hanno conseguita. Il nostro lettore agevolmente si accorgerá che noi intendiamo parlare di Bossuet, di Montesquieu e di Voltaire. Il primo, col suo Compendio della storia universale , ci ha condotti ad osservare l’ordine, la corrispondenza, il cammino che tengono i fatti degli uomini guidati sopra le tracce d’una Provvidenza, che tacitamente suscita, dispone e conduce. L’altro, colle sue Cagioni della grandezza e della decadenza de ’