Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/15

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ch’ei tien carissima questa particella; perocché nei decorso del suo libro usurpa tuttavia per essa quel luogo ch’ai «ci», suo fratello, giuridicamente s’apparterrebbe. Ma che accade ch’io in’abusi e della pazienza e dell’avvedutezza vostra, tutte quelle parti riandando ch’egli ci ha rendute peggiori, o per lo manco non migliorate assolutamente? Io tengo per fermo che qualunqu’uom discreto legga que’ due capi, non potrá far di non maravigliarsi, veggendo a quanto tristo giudizio abbia portato quello scrittore una troppo smoderata foia di render le altrui cose migliori. S’io ho a dire il vero però, sembrami che, quantunque il padre Bandiera abbia in molti luoghi del suo libro giudiziosamente distinto tra lo stile e ’1 linguaggio, e spezialmente in questo medesimo capitolo terzo della terza parte, dimenticatosene però nell’atto del giudicare, abbia confusa inavvedutamente l’una cosa coll’altra; imperciocché, siccome appar dalla correzion fatta del Segneri, mostra lui aver ciò fatto piú ad intendimento di sollevarne lo stile che di render piú toscana la lingua; del che si dichiara eziandio apertamente riguardo a ciò che spetta alla diversa esposizion dell’esordio sopraccennato. Che s’egli ha avuto mente a ciò, farò in appresso vedere s’egli abbia conseguito il suo fine o se anzi all’opposito ne sia andato totalmente lontano. Facciam ritorno al caso narrato dal Segneri e diversamente esposto dal padre Bandiera. Ma egli è d’uopo ch’io vi rammemori dapprima ciò che Cicerone lasciò scritto nelle Partizioni intorno a quella parte del nostro discorso che chiamasi «narrazione». «Soave narrazion — dic’egli — è quella che ne fa maravigliare, aspettare e a non pensato fin riuscire; quella che di tanto in tanto ne muove gli animi, e colloqui di persone introduce, e doglianze, e sdegni, e paventi, e letizie, e cupiditá». Ora cotale per lo appunto è l’insigne narrazione che ’1 Segneri fa del caso al malvagio cavaliere accaduto. Quivi ne fa maravigliar egli alla prima e paventare a un tempo con quel «Sentite caso terribile, e inorridite», con oratoria sicurezza pronunziato dall’alto: aspettar ne fa il malato introdotto colla prontezza ch’ei dimostra alle persuasioni del frate; la quale noi speriamo doverlo a pentimento condurre, e che poi con esito inopinato riesce a