Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/157

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2 . Sulle «Favole» del signor Perego (P arere dato alla Societá patriotica). Avendo io avuto occasione d’esaminar piú attentamente le Favole del signor Perego, mi son venute fatte le seguenti riflessioni : 1. Che altro è la novella, fuorché la narrazione d’un fatto inventato e scritto in modo da dilettare od anche da istruire? 2. Che altro è la favola, l’apologo, ecc., fuorché la narrazione d’un fatto inventato e scritto in modo da dilettare ed istruire? 3. Comunque si chiamino i componimenti presentati dal Perego, o «novelle» o «favole» od «apologhi» ecc., non sono essi narrazioni di fatti inventati e scritti in modo da dilettare ed istruire? 4. Ma il conte Bettoni, col premio da lui proposto per le novelle, ha preteso di ottenere sotto a questo nome un dato numero di narrazioni di fatti inventati e scritti in modo da istruire dilettando i giovanetti nelle massime essenziali della morale. 5. Ora, fra quelli che si presentarono al concorso con produzioni di questo genere, chi ha meglio, piú abbondantemente e piú coerentemente soddisfatto alla intenzione del conte Bettoni di quel che abbia fatto il Perego? 6. È vero che questi ha scritte le sue narrazioni in verso. Ma il conte Bettoni non ha escluse le narrazioni in verso. Altronde abbondano gli esempi di novelle, favole, apologhi, insomma di narrazioni, ecc., tanto in verso quanto in prosa. 7. Le narrazioni del Perego son fatte in istile chiaro, semplice, famigliare e del tutto proporzionato alla intelligenza