Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/176

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che quella di proporre alla nazione soli e continuamente gli esemplari sublimi ed originali; giacché fa di mestieri di commovere e di riscaldar fortemente l’imaginazione de’giovani, acciocché intraprendano la loro carriera, prima che di correggerli e di frenarli, perché non precipitino in essa; in quel modo che si suol fare d’un focoso cavallo, al quale si lascia alcun poco libero il corso, per poterlo di poi piú utilmente moderare. Tale è la forza degli eccellenti esemplari sullo spirito umano, che, alla proposta di essi, coloro medesimi i quali, sia per natura, sia per educazione, fatti non sono per esser creatori, si commovono altamente nel contemplarli, e s’empiono d’un generoso ardire, e par loro che sul momento darebbon di piglio alla penna od al pennello, e scriverebbono come Virgilio o dipingerebbero come Tiziano; se non che, al togliersi loro davanti l’oggetto che li riscaldava, troppo presto ritornano in calma gli spiriti loro, e, mancando l’esteriore aiuto, non sa piú la lor fantasia sostenersi da se medesima sulle deboli piume. Ma quegli uomini singolari, che son destinati a fissare un’epoca solenne nel periodo delle belle arti ed a formare in perpetuo una tanto piú grande quanto piú innocente superbia delle nazioni ; quegli uomini fortunati, ne’ quali o il concorso d’infiniti accidenti nell’educazione, o un parziale temperamento della natura, o amendue queste cose insieme avevano preparato una, per cosí dire, materia incendiabile, che aspettava l’urto e lo sfregamento; quelli sono che immediatamente si scuotono alla vista degli eccellenti esemplari, che s’infiammano efficacemente e intraprendono la loro carriera, sicuri di stamparvi delle vestigia indelebili e luminose e di volar per essa alla immortalitá. Ma, conciossiaehé le belle arti abbiano una somiglianza ed una relazione grandissima fra esse, perché hanno principi comuni e perché i loro seguaci concorrono tutti ad un medesimo fonte, cioè la bella natura, che tutti si prefiggono d’imitare e d’esprimere; quindi è che tutte reciprocamente influiscono nel progresso delle altre. L’unitá, per esempio, la varietá, la simmetria, la chiarezza, la veritá, la sublimitá, l’espressione, che sono principi del poeta e dell’oratore, il sono a un tempo medesimo del