Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/192

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stesse, dilettavano anche l’occhio di chi le riguardava; però si determinarono d’introdurvele a bella posta, acciocché l’albergatore non solo vi stesse sicuro, non solo vi stesse comodo, ma vi stesse anche per questo mezzo piacevolmente. In tal modo quest’arte del fabbricare, di mera arte meccanica che in prima era, sali, successivamente perfezionandosi, ad essere eccellentissima fra le liberali e le belle arti. In simile guisa gli uomini stessi, dopo aver trovate le varie lingue per la necessitá di comunicarsi i loro pensieri e i loro sentimenti, vennero poscia coll’uso di queste osservando che la pronunciazione di vari suoni onde i vocaboli di quelle lingue erano costituiti, siccome talvolta dispiaceva, cosí talvolta recava diletto agli orecchi degli ascoltanti. Perciò, avidi di congiugnere all’utile delle lor lingue anche il diletto del pronunciarle e dello ascoltarle, si posero a farvi sopra delle osservazioni sia nel suono di ciascun vocabolo, sia nella serie e nella composizione di questi suoni ; e per tale via scopersero il numero oratorio, il metro, il ritmo, e perfine la versificazione. Cosí il linguaggio, di mera opera naturale, divenne soggetto all’arte; di mero stromento della necessitá, divenne anche stromento di piacere, e in questo caso parimente fu accoppiato all’utile il dilettevole; e il materiale suono della favella sali aneli’esso ad essere non indifferente mezzo di quel bello che le belle arti intendono di produrre. Non solamente gli uomini, nel trovare e nel perfezionare che fecero le belle arti, cercarono, per quanto era in podestá loro, d’accoppiare il dilettevole a ciò ch’era stato suggerito dalla necessitá e dall’amore dell’utile, come a modo d’esempio si è veduto nell’architettura e nell’uso delle lingue; ma egualmente a ciò, che pareva essere destinato per il piacere soltanto, amarono di congiugnere anche l’utile, come si può vedere nell’uso che gli stessi uomini fecero della danza e della musica, inspirate loro, benché rozzamente, dalla natura medesima. Imperciocché, passate che furono queste arti da quella primitiva e piti segnalata disposizione d’alcuni individui nella comunanza e nell’uso de’ popoli anche i piú barbari, tosto si videro condotte, non al