Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/193

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diletto solamente, per il quale sembravan essere dalla natura suggerite, ma all’utile ancora. Quindi è che la danza, per esempio, divenne ben presto, mercé la sagacitá degli uomini, un’arte con cui si celebrarono i riti della religione, e con cui s’intendeva di addestrare i corpi al corso, al salto, alla velocitá, alla regolaritá del camminare, alla pugna, e a simili altri movimenti utili e necessari nell’umana vita. Quindi è che, fino sul primo dirozzarsi dell’arte stessa, venne questa, secondo le varie circostanze de’ popoli, rivolta quando a rappresentare, quando a significare le opinioni della loro religione, quando a rappresentare istruttivamente qualche parte della loro filosofia, e quando a rammemorare qualche fenomeno o fatto singolare seguito giá nelle rispettive nazioni. Lo stesso che della danza si è detto, dicasi della musica, al dilettamento della quale venne sin dal primo suo nascere accompagnata l’utilitá; imperocché, oltre gli usi che sopra si sono accennati della danza, anche il canto ed il suono furono rivolti quando ad inspirare il coraggio nella propria nazione, quando ad eccitare il terrore negli inimici, quando ad ammansare gli animi alterati dalle passioni, quando a sollevare la noia de’ popoli nel cammino, quando finalmente a ritardare, ad accelerare, a dirigere il tempo del loro marciare. Della veritá di queste cose dubitar non ci lasciano i monumenti storici che parlano si degli antichi come de’ moderni popoli barbari e selvaggi. Da quanto finora si è detto intorno all’origine ed ai progressi delle belle arti, egli è facile di conchiudere che queste hanno per loro oggetto l’utile insieme ed il dilettevole, e che, nell’operare che esse fanno, talora cercano il diletto per piú facilmente e piú fortemente promovere l’utilitá; talora cercano l’utile stesso per rendere tanto piú grande e piú energica la impressione del diletto. Da queste due cose congiunte insieme, e secondo le varie circostanze in vari modi impiegate, resulta quel toccare, quel muovere, quel fare impressione, che si designano col solo vocabolo «interesse» o «interessare», usurpato presentemente da tutta l’Italia in un piú largo significato di quel che prima si facesse nella nostra lingua.