Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/194

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Il fine adunque delle belle arti si è quello d’interessare, di commovere dilettando, sia che s’intenda di procurare direttamente l’utile per mezzo del diletto, sia che s’intenda di render piú importante il diletto stesso procurando anche l’utile. Quindi si stabilisce che il primo principio o la prima massima fondamentale comune a tutte le belle arti si è l’interesse, nel significato di cui sopra si è parlato: il quale interesse non è altro che la composizione e l’accordo di quegli oggetti propri di ciascun’arte, che, dietro l’osservanza della veritá o la imitazione della natura e secondo le particolari circostanze, sono i meglio atti a fare una notabile impressione. Ma si è di giá accennato che l’uomo ama naturalmente di condurre le cose alla maggior perfezione possibile, relativamente al proprio piacere ed alla propria utilitá. Quindi è che, nei successivi tentamenti che egli fece intorno alle belle arti ed ai mezzi di cui queste rispettivamente si servono, venne ad accorgersi di piú cose ch’era necessario di evitare o di ammettere, per eccitare il piú fortemente o per mantenere il piú lungamente che si potesse la commozione, ossia l’interesse. Prima di tutto cercano gli uomini d’impedire che non si ecciti alcun sentimento penoso nel loro animo; di poi si adoperano a suscitarvi la maggior quantitá e la maggior durata possibile del piacere. Si ha per esperienza, dall’altra parte, che quanto è piú lunga e continuata l’azione di un medesimo oggetto dilettevole sopra di noi, tanto piú, dopo certi gradi, va diminuendo il sentimento del piacere; e talmente si diminuisce, anzi degenera, che bene spesso diventa pena e dolore. Come fare adunque ad ottenere il piú forte e il piú durevole diletto possibile coll’opera delle belle arti, e nello stesso tempo impedire che questo diletto medesimo non si diminuisca, e non degeneri troppo presto nella noia e nel dispiacere? Ciò non si poteva altrimenti dagli uomini ottenere, che raccogliendo in una consecutiva o composta opera dell’arte la maggior quantitá possibile d’oggetti diversi che per loro natura o per le circostanze fossero atti a dilettarci simultaneamente. Per questo modo, accrescendo nel medesimo tempo la quantitá de’ sentimenti gra-