Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/222

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piú importami, acciocché servano di metafore, di similitudini, d’allusioni e simili, proporzionate alla sublimitá delle idee. Un uomo, che abbia grandi e vaste idee congiunte a sentimenti mediocri o bassi, è una cosa deforme ed una mostruositá nell’umana natura, per la notabile sproporzione che in lui si scorge. Tale sarebbe il discorso dell’oratore, se alla vastitá ed alla sublimitá delle idee non accoppiasse la grandezza e l’elevazione degli affetti atti a rapir l’animo nostro dal privativo amore di noi medesimi fino alla benevolenza per tutti gli uomini, fino alla caritá, fino alla passione dell’ordine e della felicitá universale. Ma, siccome fra le parole e fra le maniere del dire, che compongono ciascuna favella delle nazioni colte, ce n’ha di quelle le quali, ora per la loro etimologia, ora per il loro uso, ora infine per la comune opinione, vengon reputate piú gentili e piú nobili che le altre non fanno; siccome pure alla nobiltá ed alla sublimitá de’ soggetti, delle sentenze, degli affetti convengono espressioni piú scelte e piú elevate, che non sogliono costumarsi ne’ parlari usuali del popolo; siccome finalmente gli uomini, i quali si sollevano nella moltitudine per la vastitá delle loro idee e per la nobiltá de’ sentimenti loro, hanno anco de’ modi di esprimersi non ordinari, ma lontani anzi dalle popolari forme del dire: perciò l’oratore avveduto accoppierebbe in tal caso alla grandezza ed alla nobiltá de’ pensieri e degli affetti anche quelle forme della locuzione e dello stile, le quali, sia per natura, sia per accettazione, meglio si conformano, e sono piú proporzionate con essi di nobiltá e di grandezza. Parimenti, poiché ciascuna parola forma un suono, e ciascun membro dell’orazione ne forma un altro, resultante dal diverso ordinamento di suono di ciascuna delle parole di cui è composto; e poiché i suoni piú semplici di esse parole, ed i loro suoni composti, onde resulta ciò che chiamasi «numero oratorio», possono aver diversi caratteri, e possono, per la grande analogia che passa fra le idee ed i sentimenti del nostro animo, secondo la diversitá de’ suoni, risvegliarci diverse idee e sentimenti, quando di gravitá, quando di leggiadria, quando di grandezza e di magnificenza: perciò l’oratore, posto nella sopraccennata