Pagina:Parini, Giuseppe – Prose, Vol. I, 1913 – BEIC 1891614.djvu/225

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qualitá, ma è necessario ancora che nelle parti componenti l’oggetto stesso vi abbia proporzione di quantitá. Quando si parla delle parti di quantitá in un oggetto prodotto dall’arte, s’intende di parti distinte nel tutto, non giá per la natura degli oggetti particolari, ma per il numero o la misura o la massa o la disposizione di essi. Perciò bisogna ragionare di queste sopra altri principi, che non si è ragionato finora delle parti e delle proporzioni di qualitá. Ma, poiché sempre si tratta di cose destinate a commovere l’animo umano, cosí non conviene stancarsi di ricorrere alla osservazione ed all’esame di questo, per iscoprire le regole inalterabili, che conducono l’artista a quel fine che è intenzione dell’arte. La nostr’anima adunque è di tale natura, che anche la stessa grata affezione, che in lei producono gli oggetti, rendesi, a lungo andare, indifferente per lei, o cangiasi anche in incomodo ed in pena. Imperocché richiedesi, acciocché l’anima sia in istato di sentir le gradevoli impressioni, una sorta di attenzione all’impressione medesima, ed una, per cosí dire, presenza di essa anima a quel tal genere di idee o di sentimenti, che ciascun oggetto può in lei eccitare. Egli è bensi vero che la novitá della impressione, che gli oggetti nuovi fanno sul nostro spirito, dá un grado maggiore di forza allo stesso piacere; ma questa novitá va tuttavia di mano in mano scemando, e per conseguenza svanisce anche il piacere che da quella deriva. Quindi è che, cedendo per l’una parte ben presto la forza della novitá, e crescendo per l’altra a poco a poco lo sforzo dell’attenzione e della presenza a cui l’anima è obbligata, l’oggetto della natura o dell’arte, per quanto esser possa bellissimo, si va tuttavia rendendo indifferente, e finalmente anche incomodo e penoso. Su queste riflessioni, che gli uomini fecero successivamente, applicandosi alle belle arti, furono stabilite le regole che risguardavano la buona economia da serbarsi in ogni composizione, onde con essa ottenere il piú sicuro, il piú presto, il piú grande, il piú durevole effetto possibile. Prima di tutto si cercò di togliere dalla composizione di un’opera tutto ciò che potesse direttamente cagionare un sentimento in qualsivoglia modo penoso nell’anima.